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domenica 28 aprile 2024 -  Imposta home -  Aggiungi preferiti
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Totus Tuus
Card. Karol Wojtyla
All’interno del volume “Varcare la soglia della speranza”, il papa San Giovanni Paolo II ha spiegato che il suo motto episcopale “Totus tuus” (il cui significato è ‘tutto tuo’) non è solamente di un’espressione di pietà o semplicemente un attestato di devozione, perché quelle parole, pur nella loro essenzialità, sono profondamente radicate nel mistero della Santissima Trinità. 
Secondo quanto aveva scritto nella lettera apostolica “Rosarium Virginis Mariae”, mons. Karol Wojtyla, quando su consacrato vescovo, trasse il motto dalla preghiera di consacrazione a Maria presente nel “Trattato della vera devozione alla Santa Vergine” di san Luigi Maria Grignion de Montfort, per cui nutriva una profonda venerazione; infatti lui stesso riferì di aver conosciuto questo trattato quand’era giovane seminarista, e di averlo letto e riletto con grande profitto spirituale, fino a lasciare le pagine ‘ingiallite’. Il testo completo della preghiera da cui il motto è tratto recita: “Totus tuus ego sum, et omnia mea tua sunt. Accipio te in mea omnia, praebe mihi cor tuum, o Maria” (“Sono tutto tuo, e tutto ciò che è mio è tuo. Ti accolgo in tutto me stesso, offrimi il cuore tuo, Maria).
Giovanni Paolo II, invece, scelse di omaggiare con il suo stemma il mistero della Redenzione. Su una base celeste campeggia una croce d’oro, la cui forma è innovativa rispetto ai modelli usati fino a quel momento. Il motivo per cui la croce è spostata verso l’alto dello scudo è la presenza di una grande M maiuscola: è la Madonna sotto la croce che partecipa alla Redenzione.
“L’orientamento verso una tale devozione si è affermato in me nel periodo in cui, durante la seconda guerra mondiale, lavoravo come operaio in fabbrica. […] Grazie a san Luigi Grignion de Montfort compresi che la vera devozione alla Madre di Dio è invece proprio cristocentrica, anzi è profondissimamente radicata nel Mistero trinitario di Dio, e nei misteri dell’Incarnazione e della Redenzione”. 
Se al motto corrisponde il programma del pontificato del grande Papa polacco, vi troviamo tre ragioni, a detta dei teologi che ne hanno studiato il pensiero ed approfondito la spiritualità.
La prima, probabilmente, è il riferimento concreto a Maria come Madre amatissima per la perdita prematura della mamma Emilia; un fatto che ha accresciuto nel tempo il suo affidamento a Maria, sulla scia della grande devozione del popolo polacco alla Madre di Dio.
In secondo luogo, ha influito la lettura del libro di San Luigi Maria Grigon de Monfort, che era il suo libro preferito in gioventù ai tempi del suo lavoro alla ditta Solvay. 
In terzo luogo la sempre più grande responsabilità che a lui veniva affidata lo ha portato a confidare totalmente in Cristo e nella Madre di Dio, come ha ripetuto anche nel momento di accettare l’elezione a Papa il 16 ottobre 1978.
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